Ogni volta che sentiamo il suo profumo fresco e di pulito, la nostra mente vola subito ai ricordi. Certo, perché il Sapone di Marsiglia è simbolo di infanzia, di cura, di delicatezza. Insomma, di tutte quelle caratteristiche che ci fanno pensare alle case delle nostre nonne, dove è da sempre molto utilizzato. Ma il Sapone Marsiglia è anche protagonista di una storia millenaria, fatta di grande passione – dei Mastri saponieri – e di tradizione. Scopriamola insieme in questo articolo!

Dove nasce il Sapone di Marsiglia e perché si chiama così

Il Sapone di Marsiglia è da sempre molto più di un semplice sapone con cui detergere mani e viso, oppure da utilizzare per un bucato delicato e profumato. È il simbolo della lunga tradizione artigianale francese e della sua Regione Provenzale. Nato infatti nella città omonima, Marseille, ha oggi più di 600 anni e tanto da raccontare.

Liberamente ispirato al Sapone di Aleppo, realizzato già all’inizio del primo Millennio dagli artigiani siriani, il Sapone Marsiglia ne utilizza più o meno la stessa tecnica di produzione, che al tempo univa olio d’oliva a olio d’alloro. Una lavorazione che si è diffusa fino in Europa, grazie alla grande mobilità delle crociate e che ha permesso ai fabbricanti di sapone marsigliesi di apprendere una tecnica ancora più sopraffina e di utilizzare una sostanza abbondantemente presente in Provenza, per la realizzazione dei loro prodotti.

Stiamo parlando dell’olio EVO che, unito alla liscivia, era a quel tempo l’unico ingrediente in grado di dare vita a un sapone che potesse richiamare le caratteristiche, la consistenza, il profumo della versione di Aleppo, tanto apprezzata.

 

Lo sapevi che…?

La liscivia è una soluzione alcalina, composta da idrossido di sodio o di potassio, che si ricava dall’attenta bollitura della cenere di legno, per almeno due ore. Essa era originariamente utilizzata per ottenere il Sapone di Marsiglia, poiché in grado di dare origine alla saponificazione dell’olio EVO, ma anche perché dall’alto impatto detergente, che la rende da tempo immemore indicata per le pulizie di casa e per il bucato a mano.

 

E così, il mito del “Marsiglia” è cresciuto sino ad arrivare, alla fine del 1500, alla creazione della prima fabbrica marsigliese.

All’inizio, tuttavia, la sua produzione e distribuzione rimase riservata a piccole aree intorno alla città, mentre il nord della Francia era servito da saponi stranieri. Fino a che le tensioni in Europa aumentarono, bloccandone l’approvvigionamento, e consentendo alle realtà del sud della Francia di far conoscere il proprio sapone a tutti i connazionali, con tanto di approvazione anche da parte del Re Sole.

La notorietà vera e propria arrivò poi con l’epoca delle Rivoluzioni Industriali e della Prima Guerra Mondiale, quando i saponifici di Marsiglia beneficiarono della meccanizzazione delle loro fabbriche, raggiungendo praticamente ogni angolo del Vecchio Continente.

Sapone di Marsiglia: gli ingredienti originari

Dalla consistenza compatta, il Sapone di Marsiglia nasceva con una composizione ben precisa: quella che vedeva il 72% di olio d’oliva – meglio ancora se di categoria Extra-Vergine – unito a liscivia e lavorato interamente a mano dai Mastri saponieri. Di colore verde oliva, questa era tuttavia solo la prima interpretazione del sapone originario che, nel corso della storia, ha abbracciato anche altre tonalità, come quelle del crema e del giallo, grazie alla sperimentazione di altri oli vegetali e alla sostituzione della liscivia con soda caustica. Il risultato, però, non è cambiato, lasciandoci un sapone dal buonissimo “profumo di pulito”.

 

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